giovedì 11 novembre 2010

Lunedì a Lanciano il processo per la morte di Cosimo Cava

Lunedì 15 novembre ci sarà, presso il tribunale di Lanciano, si deciderà se Alberto Zimarino e Marco Fabrizio, entrambi di San Salvo, hanno ucciso Cosimo Cava, buttafuori di 40 anni che fu trovato morto a Piana Sant'Angelo di San Salvo la sera del 27 gennaio 2007. In quell’'occasione, presso il casolare di Zimarino, si stava festeggiando l'uccisione di un maiale. Non si è mai capito esattamente cosa avvenne in quelle maledette ore, ma di certo c’è che a un certo punto nacque una discussione tra Cava e alcuni commensali, che degenerò presto in una rissa. Il buttafuori fu preso a calci in faccia, e perse la vita in seguito alle gravi ferite riportate. Lo scorso 20 settembre, in corte d'Assise a Lanciano, è iniziato il processo a carico dei due imputati responsabili dell'omicidio secondo il Gup di Vasto Anna Rosa Capuozzo. Di parere opposto, invece, i difensori di Zimarino e Fabrizio, gli avvocati Giovanni Cerella, Nicola Artese, Manuela De Nicolis e Antonino Cerella, i quali asseriscono che la morte di Cava fu la conseguenza inevitabile di un durissimo scontro fisico che coinvolse ben sette persone. La causa, insomma, sarebbe da attribuire soltanto all'eccessivo alcol ingerito dai presenti. Una posizione che, naturalmente, non ha mai convinto l'accusa. Così come non ha mai convinto l'alibi di Zimarino, che ha sostenuto di essersi assentato da casa all'ora del delitto (le 20.30) per recarsi da un amico a prendere una porchetta: Fabrizio l'ha sconfessato affermando che l'uomo era invece presente quando Cava ha esalato l'ultimo respiro.
Massimo Giuliano

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