martedì 8 giugno 2010

Un'idea per iniziare a "fare sistema"

Si è detto che il “fare sistema” dovrà costituire una realtà che i membri del Territorio vivranno con coraggio e fiducia reciproca, condividendo un percorso culturale, umanista e responsabile.
Si è anche detto che il “fare sistema” dovrà esprimersi attraverso iniziative concrete capaci di trasformare idee in progetti vincenti, e ciò sarà possibile se si perseguirà il bene comune. Infatti, solo perseguendo il bene comune si potrà rispondere ai bisogni concreti di una comunità.
Chiariti questi principi affascinanti, ora bisogna metterli in pratica individuando l’idea da trasformare in progetto vincente.
Si dovrà trattare di un’idea originale, con caratteristiche chiare.
Innanzitutto, dovrà essere un’idea, vera, e perciò bella, che non cambierà con il passare delle mode. Dovrà essere un’idea che stimolerà le capacità umane presenti già nel Territorio e che unirà tutte le categorie produttive (turismo, industria, commercio, artigianato etc.).
Dovrà essere un’idea che nel rispetto dell’ambiente attribuirà un ruolo centrale alle risorse naturali del Territorio.
Dovrà inoltre essere un’idea che saprà trasformarsi in progetti coerenti con una cultura umanista, in grado di rispondere a bisogni concreti valorizzando il Territorio e la sua identità.
Infine, dovrà essere un’idea che si esprimerà favorendo iniziative di ricerca storica e scientifica tanto da convogliare sul Territorio risorse finanziarie fresche, ma soprattutto “cervelli”.
Ecco (anticipando le probabili critiche) si potrebbe dire che una simile prospettiva è solo sogno o immaginazione, ma si dovrà rispondere che essa, invece, sarà una realtà da costruire, insieme, sulla base di progetti vincenti, nati da idee (è vero) ambiziose, scaturite (e questo è altrettanto vero) dalla voglia non di sopravvivere di elemosina, ma di vivere rimanendo sul Territorio!
A proposito dell’individuazione dell’idea, si è già parlato di una struttura didattica e scientifica, che sviluppi la ricerca su un bene primario, come l’acqua – ricerca finalizzata alla creazione di invenzioni da brevettare e da concedere in licenza a chi è disposto ad investire sul Territorio. La ricerca sull’acqua, andando incontro ai bisogni concreti dell’uomo, dovrà, tuttavia, essere ispirata alla storia del Territorio. A tal proposito, basta citare il suo considerevole patrimonio archeologico, come le cisterne e gli acquedotti romani (ancora funzionanti) di cui il Territorio è ricco, e che sono la prova vivente di opere geniali, idonee a ispirare e programmare il futuro di tutti. Ma non solo, l’acqua non è mai mancata sul Territorio (se non per cause dovute alla negligenza umana), e l’acqua è vita, perché significa acquedotto per le città, irrigazione dei campi, energie alternative, desalinizzazione delle acque del mare e terme per i turisti, ovvero tutti servizi e tecniche, di cui il Territorio e il resto del mondo avranno bisogno, per sempre.
Ecco, con questa piccola idea si è voluto dimostrare che il “fare sistema” potrà essere vissuto realmente attraverso iniziative concrete. Occorre però coraggio, fantasia e la convinzione che il nostro Territorio, grazie ai suoi “intellettuali lavoratori”, non è destinato a morire ma a vivere una nuova rinascita. L’importante è condividere un comune percorso culturale, restando uniti, senza scontri, ma con la voglia di confrontarsi seriamente su ciò che costituisce il bene (comune) del Territorio.
Vincenzo Bassi
vincenzobassi@tiscali.it

Nessun commento:

Posta un commento