sabato 15 ottobre 2016

1° agosto 1566: scorreria turca, giorni tristi per Vasto

Nel 450° anniversario dell'assalto dei pirati turchi a Vasto, su iniziativa della Società Vastese di Storia Patria Luigi Marchesani, nel contesto delle manifestazioni storico-culturali dell'Associazione Vigili del Fuoco in congedo, di cui è presidente Antonio Ottaviano, nella sede della Torre Diomede del Moro, si è svolta la conferenza sul tema "Vasto, 1° agosto 1566 - Scorreria Turca". Relatori il giornalista Giuseppe Catania e il Gene­rale (r) Gianfranco Rastelli.
Quel giorno, ha ricordato Giuseppe Catania, 100 galee turche, al comando del pirata Pialy Pascià, sbarcaro­no uomini armati nei pressi di Punta Penna, lungo la scogliera, fino alla marina di Vasto, per poi rag­giungere Termoli. Gli invasori distruggevano, incendiando e saccheggian­do ovunque, catturando gente per essere deportati come schiavi. I turchi, lungo il fiume Sinello raggiungevano Monteodorisio, ripiegando verso Vasto, entrando in città incendiando il convento di Sant'Agostino (oggi Cat­tedrale di San Giuseppe), le chiese di Santa Maria in Valle e di Santa Lucia; assediano palazzo d'Avalos ma vengono respinti, evitando anche il sistema difen­sivo costituito dalle torri e delle mura fortificate, facendo razzie nei territori sottostanti dove erano gli orti sotto il Muro delle Lame e della balza di San Michele. Ben più complessa ed articolata la relazione svolta da Gianfranco Rastelli che ha inquadrato il suo intervento sui sistemi tecnici delle operazioni belliche nell'Adriatico e sulle strategie militari che i condottieri italiani e spagnuoli adottavano per contrastare i turchi, nel ricordo anche di scrit­tori e storici dell'epoca, come il diario di Fra Serafino Razzi che descrive momenti di grande spa­vento per le genti dell'Abruzzo e dello storico molisano Tria che, nelle sue dettagliate esposizioni, rife­risce, con appropriati e fedeli ricordi quanto i turchi hanno compiuto e quanto le difese predisposte dalle popolazioni dell'Abruzzo e del Molise hanno predisposto per frenare e rigettare le orde barbariche. Nella sua dettagliata esposizione il generale Rastelli, vvalendosi anche di proiezioni illu­strative, ha saputo rappresentare le strategie, adottate dall'una e dall'altra parte, che, in altre vicende hanno rappresentato momenti ora lieti ora luttuosi, avvenuti durante l'invasione dei turchi che, sebbene si hanno notizie fram­mentarie, è possibile stabilire, con certezza,gli avvenimenti quanto mai luttuosi per le popola­zioni rivierasche dell'Abruzzo vastese e del Molise, vittime e spesso protagoniste di episo­di caratterizzati da eroici comportamenti e che oggi costituiscono momenti appartenenti alla storia locale. Giuseppe Catania noivastesi.blogspot.it

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