venerdì 28 maggio 2010

Taglio degli alberi, lettera aperta di D'Adamo al "caro Spinnato"

Caro Spinnato
Io penso che la tua battaglia contro il taglio degli alberi di via Adriatica, non produrrà alcunché.
Penso che una volta sistemata l’area, sicuramente il passante la troverà gradevole e giudicherà buono l’intervento di trasformazione dell’aiuola, ammesso che si accorga del fatto che un intervento c’è stato.
Caro Spinnato, prova a viaggiare con la fantasia. Via Adriatica è, o meglio, “sarebbe” destinata ad ospitare attività di accoglienza turistica. Esercizi per l’intrattenimento e per la ristorazione, che, in quel luogo con quel panorama, faranno affari d’oro e saranno un forte richiamo per la città. Io sarei felice che così fosse. Questo sarebbe una delle maniere per ridare vita al Centro Storico.
Ci sei arrivato? … Voglio dire: “sei arrivato a capire a che cosa potrebbe essere funzionale il taglio dei cedri?”
Vuoi mettere uno spazio libero, dove poter allocare un bel gazebo vista mare, vuoi mettere degli alberi che per i più sono insignificanti? Vivi, morti, malati, belli, brutti, a chi vuoi che interessino! Guarda i pini di piazza Rossetti che hai tanto difeso, sono ancora lì. Ti sei chiesto il perché?
Caro Spinnato, io sono uno di quelli che vorrebbe vedere Vasto vivere e non sommersa dai “rovi” come il castello della Bella Addormentata. La soluzione dei “gazebo” quindi potrebbe non disturbarmi. Tuttavia, sai che io non sopporto le azioni tipo “furbetti del quartierino” e mi chiedo: “perché operare nella maniera in cui ha operato l’amministrazione comunale di Vasto?” “D’emblée”, senza una parola prima, di nascosto dei cittadini? Forse perché c’è un “consiglio” occulto dietro? Con tutto il lavoro che c’è da fare in via Adriatica, perché iniziare col taglio “repentino” degli alberi?
Vedi caro “Antonino”, io mi ero limitato a pensare che in quel luogo potessero ricavare posti auto, invece poi ho guardato negli occhi alcune “persone” e ho… immaginato. Ho immaginato la viabilità del posto e la collocazione di alcuni locali. Ho immaginato la circolazione delle auto e la collocazione di alcuni locali. Ho immaginato le necessità dei residenti e la collocazione di alcuni locali. Prova ad “immaginare” anche tu.
Pensa anche che adesso, “qualcuno” potrebbe dire che l’idea del “gazebo” l’ho suggerita io con questa lettera e che “nessuno” ci aveva pensato prima, nemmeno….
Cordialmente
Francescopaolo D'Adamo

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