Ricognizione dello stato di fatto degli immobili per contestare la garanzia decennale all'impresa esecutrice dell'opera di ammodernamento; collaudo per chiudere ogni rapporto con la stessa impresa (la 'Edmondo' di Francavilla) e trasmissione degli atti alle competenti autorità per verificare altri profili non di competenza della commissione. Sono questi gli indirizzi adottati in Consiglio comunale a Vasto sulla base delle due relazioni elaborate dalla commissione d'inchiesta sugli ex Palazzi scolastici di corso Italia approdate all'attenzione dell'assise civica. I consiglieri di minoranza del Pdl non hanno partecipato al voto abbandonando l'aula (erano presenti Guido Giangiacomo, Etelwardo Sigismondi, Francesco Paolo D'Adamo e Manuele Marcovecchio) perché, a loro giudizio, mancanti i caratteri di 'indifferibilità' e 'urgenza' del provvedimento in un periodo, questo, che è pre elettorale. Due, dunque, le relazioni della commissione presieduta da Michele Notarangelo (Pdl), una della parte di maggioranza di centrosinistra, l'altra della componente di centrodestra. Ricostruita la vicenda della permuta degli ex edifici scolastici di corso Italia (45 per cento rimasti alla proprietà comunale e restante al privato), all'epoca dell'amministrazione di centrodestra a guida del sindaco Giuseppe Tagliente e sottolineate alcune 'storture' nel relativo percorso. Il centrosinistra, in particolare, ha contestato la realizzazione di lavori non ad 'opera d'arte' e il mancato controllo della parte pubblica nel corso dell'intervento chiamando in causa, sul piano politico-amministrativo, le decisioni assunte dalla maggioranza dell'epoca e, nello specifico, dell'allora sindaco Tagliente e assessore all'Urbanistica Nicola Mastrovincenzo.
da Histonium.net
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