venerdì 18 giugno 2010

L'arcivescovo Forte incontra la Confraternita del Gonfalone e della Sacra Spina di Vasto



"La vostra sia una scelta di fede per riscoprire Gesù". E' questo uno dei passaggi più significativi dell'incontro tra l'arcivescovo della diocesi Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, e la Confraternita del Gonfalone e della Sacra Spina svoltosi questo pomeriggio nella sede sociali in occasione della visita pastorale del presule nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Vasto. E' stata un'occasione fortemente voluta dal priore Nino D'Annunzio per riaffermare la fedeltà al pastore della diocesi della confraternita ricostituitasi in occasione del Giubileo del 2000 e che ora conta 110 iscritti. Rinascita che ha permesso di far conoscere la storia e la devozione della Sacra Spina della corona di Cristo in Italia e lo scorso anno nel viaggio in Australia permettendo la formazione cristiana dei suoi associati. Presenza viva nella parrocchia, affidata a don Andrea Sciascia, con incontri regolari formativi mensili e la presenza nel corso delle più importanti funzioni religiose. L'arcivescovo nel suo colloquio con i numerosi confratelli presenti ha ribadito la sua grande attenzione per la confraternite e per il loro valore ecclesiologico tanto che dal suo arrivo in diocesi ha invitato tutte quelle esistenti a codificare con gli statuti la presenza effettiva nella vita della chiesa diocesana. Monsignor Forte ha consegnato tre compiti alla Confraternita del Gonfalone e della Sacra Spina. In primo luogo partecipare alla vita ecclesiale con intensità per una rinnovata scelta di fede per riscoprire Gesù nella sua pienezza attraverso un cammino di preghiera. Secondo aspetto la finalità ecclesiale di un'adesione in una dinamina di solidarietà con gli altri "prendendo coscienza comunitaria di corresponsabilità aanche attivando una rete comunicativa per uscire dall'individualismo". Infine prendere coscienza della dimensione del servizio per lodare e amare Dio. Quindi una dimensione profetica, liturgica e caritativa a cui i confratelli dovranno puntare per crescere nella parola di Dio. Un invito, infine, a essere attenti nei confronti della solitudine "sapendo creare luoghi di aggregazione non solo a disposizione degli anziani ma anche per aiutare i giovani ad aspirare alla bellezza di Dio".
Pino Cavuoti

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