lunedì 14 giugno 2010

Piano strategico macroarea San Salvo-Vasto, la risposta del sindaco di Cupello: è nato male e cresce peggio

Vasto e San Salvo stringono patti di ferro per la realizzazione di una macroarea e il sindaco di Cupello non ci sta dovendo sopportare l'esclusione del suo paese e di tutte le altre municipalità del Vastese. Cupello che rappresenta il paese che ha la superficie più estesa di tutto il comprensorio e che "risulta determinante nei piani strategici solo quando vengono pomposamente presentati alla stampa con l’avvicinarsi delle campagne elettorali delle città più grandi del comprensorio vastese; poi puntualmente abbandonati in un ruolo di subalternità perché le decisioni vengono prese sempre altrove". Per Pollutri il piano "è nato male e cresce peggio, almeno da ciò che si è potuto “appurare” dagli organi di stampa. I cittadini del territorio vastese hanno ormai le scatole piene di promesse programmatiche mai mantenute, e sono ormai stufi di vivere in un territorio strutturalmente debole e la stessa debolezza viene rafforzata generando un doppio motore consistente nel dividere i 120 mila abitanti dello stesso comprensorio generando due tipologie di cittadinanze; quelli della montagna e quelli del mare". Per il sindaco di Cupello il piano dice cose vecchie, e non asseconda le vicende legislative, organizzative, in merito alla sussidiarietà e solidarietà che tanto si predica e poco si pratica.

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