venerdì 26 novembre 2010
Finanziamento del consolidamento delle passività a breve, Turdò (Italia Unita) bacchetta la Banca di credito cooperativo della Valle del Trigno
Alcune imprese del territorio sansalvese e della Vallata del Trigno si sarebbero lamentate nei confronti della Banca di Credito Cooperativo della Valle del Trigno di San Salvo in relazione a una mancata partecipazione dell'istituto di credito alla misura di finanziamento consolidamento delle passività a breve, misura che rientra nel pacchetto Anticrisi approvato e finanziato dalla Regione Abruzzo nel 2009. A sostenerlo il presidente del movimento Italia Unita, Antonio Turdò, che ha scritto al direttore generale della banca, Gabriele Puglielli, verificandolo sia presso l’Abi (Associazione bancaria italiana) sia presso la Federazione regionale delle Bcc e presso la Regione Abruzzo e gli enti strumentali preposti alla gestione del pacchetto Anticrisi. Misura che prevede la possibilità per le imprese di consolidare con un prestito della durata di 5 anni (di cui uno di preammortamento) gli eventuali debiti a breve cioè operazioni auto liquidanti (anticipo fatture, prestiti con scadenza entro 12 mesi, prestiti con scadenza a revoca), scoperti di conto corrente per un importo massimo per ogni impresa di € 250.000,00 ad un tasso convenzionato, cosa peraltro in uso anche in altre forme di convenzioni. L’altra cosa interessante è quella che l’ammontare del debito degli interessi viene quasi completamente pari al 75%) rimborsato dalla Regione Abruzzo nella formula unica e anticipata, trasformandosi in un vero e proprio fondo perduto. "L’aspetto qualitativo del provvedimento - spiega Turdò - riguarda il fatto che in questo specifico momento economico può rivelarsi esistenziale per le aziende poter diluire il debito a breve i cui interessi in alcuni casi strozzano la loro redditività".
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