L’Azienda sanitaria locale Lanciano-Vasto-Chieti non può stabilizzare gli operatori socio sanitari della ex Asl Lanciano-Vasto perché, dal 1° gennaio scorso, le procedure di selezione interna sono espressamente vietate dal decreto legislativo 150/2009 (la cosiddetta Riforma Brunetta): è quanto chiarisce la direzione del personale della Asl, in seguito alle polemiche sollevate da alcuni sindacati che, tra l’altro, invocano inopportunamente l’intervento della Corte dei Conti su un bando per l’assunzione di personale tramite agenzia di lavoro interinale.
«Nell’incontro con la Cisal – sottolinea il direttore sanitario Amedeo Budassi – ci siamo subito attivati per valutare ulteriormente la percorribilità delle proposte del sindacato, ma il nostro Servizio personale ne ha chiaramente evidenziato e spiegato l’impraticabilità giuridica». L’unica ipotesi prevista attualmente dalla Riforma Brunetta per l’assunzione è quella del concorso pubblico, con la possibilità di riservare una percentuale dei posti per il personale interno. Tale percorso potrà essere comunque preso in considerazione nella programmazione del 2011, compatibilmente con le disposizioni regionali in materia di Piano di rientro. Per questa ragione l’Azienda intende fare ricorso alle assunzioni tramite agenzia di lavoro interinale. "In seguito alla fusione tra le ex Asl di Chieti e Lanciano-Vasto, ci si è ritrovati - dice il manager Francesco Zavattaro - con un numero ridotto di operatori socio sanitari rispetto alle esigenze: il loro supporto è infatti fondamentale per reparti come la lungodegenza, la geriatria e simili. Grazie al bando questo numero potrà essere incrementato per garantire ai pazienti l’assistenza necessaria".
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