lunedì 3 gennaio 2011

San Salvo, cinquantasei borse lavoro per sostenere le famiglie

Cinquantasei borse lavoro per 115mila euro finalizzate a sostenere le famiglie e le persone più bisognose. E' l'iniziativa per il sociale del Comune di San Salvo tanto che 42 borse sono rivolte a disoccupati di lunga durata con una riserva del 10% (ovvero di 4 borse) da destinare a persone con disagi psichici e tossicologici le quali seguiranno specifici programmi di accompagnamento presso strutture di supporto all’inserimento lavorativo; le restanti 14 sono, invece, rivolte a disoccupati con esperienze lavorative di almeno 6 mesi nel settore della distribuzione pasti presso scuole o strutture pubbliche e/o private. La durata dell’esperienza lavorativa è di 4 mesi per le prime 42 borse e di 6 mesi per le altre 14 con un’indennità mensile di 400b euro prevista per ogni borsista a fronte di 15 ore di lavoro settimanali. Oltre allo stato di disoccupazione, la residenza nel Comune di San Salvo e un’età compresa tra i 18 e i 60 anni, sono requisiti fondamentali per accedere alle borse lavoro la situazione relativa al reddito Isee 2009 nonché (nel caso delle 14 borse del settore “distribuzione pasti”) l’esperienza lavorativa maturata. Per tutte le informazioni necessarie è possibile rivolgersi presso l’Ufficio Informagiovani e/o ufficio Urp del Comune di San Salvo. I bandi sono stati pubblicati in data odierna, scadono il 21/01/2011 e sono visionabili sul sito web del Comune www.comune.sansalvo.ch.it “Anche quest’anno abbiamo dato priorità ad interventi volti a fronteggiare gli effetti della crisi economica – ha dichiarato il sindaco Gabriele Marchese - Abbiamo riproposto le borse lavoro che vanno a dare un aiuto alle fasce sociali più svantaggiate e a persone a rischio di emarginazione salvaguardando la dignità e le capacità personali. I borsisti, infatti, svolgeranno lavori di pubblica utilità, in particolare attività di manutenzione. L’esperienza degli scorsi anni si è rivelata del tutto positiva anche se si tratta di interventi limitati alla sfera d’azione dell’ente comunale e dunque certamente marginali rispetto alla problematica della disoccupazione sempre più grave, urgente e diffusa”.

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