lunedì 23 agosto 2010

Chiusura del Vasto Film Festival: Fantastichini critico nei confronti del governo


Chiusura in grande stile per la XV Edizione del Vasto Film Festival. Ieri sera il pubblico di Palazzo d’Avalos ha accolto con il consueto calore l’ultimo ospite della rassegna Ennio Fantastichini, intervistato dal giornalista e critico cinematografico Maurizio Di Rienzo. Dopo aver raccontato del suo rapporto con “il Maestro”, ossia Gian Maria Volonté (“ho deciso di fare il mestiere di attore dopo aver visto Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto), Fantastichini non ha risparmiato duri attacchi al sistema politico italiano. “Gli orientamenti politici attuali sono quelli di non garantire la cultura nel nostro Paese. Ho un padre partigiano che ha fatto la Resistenza. Io ne faccio un’altra di resistenza, quella contro l’idiozia. Per me è una grande privilegio fare l’attore – ha continuato – in un Paese dove il lavoro no te lo puoi scegliere perché non c’è.”
Quanto al rapporto fra cinema e televisione “non ho mai avuto un sentimento di razzismo nei confronti della fiction. Le anomalie in questo Paese sono altre e tante, e il disprezzo per la cultura è ciò che mi preoccupa di più. Il personaggio di Giovanni Falcone l’ho amato molto, era un uomo che si infastidiva delle persone “azzeccuse”. Accese dei grandi incendi in quel covo di briganti. Grazie Giovanni”.

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