giovedì 26 agosto 2010

San Salvo, il sindaco scrive ai lavoratori della zona industriale

Con la fine della ferie estive riprende l'attività lavorativa nelle grandi aziende di Piana Sant'Angelo a San Salvo. Il Gabriele Marchese, nell’augurare buon lavoro, auspica che si possano aprire nuovi spiragli per il rilancio dello sviluppo e dell’occupazione e dichiara quanto segue. "La crisi - dice Marchese - si fa ancora sentire, ma nella nostra città ci sono segnali che lasciano ben sperare per il prossimo futuro. Mi riferisco in maniera particolare all’apertura, a breve, dei cantieri del Parco dei Mestieri, insediamento di eccellenza a servizio dell’artigianato e delle piccole e medie imprese, all’avvio dei lavori di realizzazione dei magazzini Conad per i freschi che rafforzerà la centralità di San Salvo nel sistema della logistica Conad nell’Italia centro-meridionale, nonché all’avvio della produzione, all’interno degli stabilimenti Denso, del nuovo alternatore che colloca il sito sansalvese in una posizione di primo piano all’interno del sistema Denso europeo e infine agli investimenti che la Pilkington sta realizzando negli stabilimenti di San Salvo relativi all’impiantistica ed all’innovazione tecnologica i quali pongono il sito produttivo locale fortemente all’avanguardia per la ricerca nel settore dell’automotive a livello mondiale.
Questi investimenti, insieme ad altri segnali positivi, lasciano ben sperare per il futuro produttivo della nostra città e dell’intero comprensorio. Mi auguro che le autorità di governo a livello regionale e nazionale possano mettere in atto politiche di aiuto e sostegno al sistema produttivo e sostenere l’ammodernamento infrastrutturale di realtà dinamiche e virtuose come la nostra a cominciare dalla riforma dei Consorzi Industriali. L’amministrazione comunale che mi onoro di presiedere lavorerà affinché San Salvo possa continuare a recitare un ruolo da protagonista all’interno di questa Regione e più in generale nel Mezzogiorno d’Italia mettendo in atto politiche di aiuto e sostegno da un lato all’occupazione e dall’altro alle fasce sociali più deboli".

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