martedì 24 agosto 2010

Santino Spinelli e la sua musica rom contro l'odio razzista per una cultura transnazionale



La musica per superare gli steccati dell’odio razzista e per donare arte e cultura nel nome dei rom. E’ quanto si impone da decenni di portare avanti con i suoi concerti Santino Spinelli, docente di Lingue e processi interculturali e Lingua e cultura romanì all’Università D’Annunzio di Chieti. Un lavoro coraggioso e intenso che gli ha permesso di girare più continenti in qualità di ambasciatore per l’Internatinal Romanì Union (organismo riconosciuto dall’Onu) dell’arte e della cultura romanì nel mondo. Domenica a Vasto – ore 21.30 in piazza Rossetti organizzato dal Bar Inpiazza – Spinelli si esibirà con il suo Alexian Group per guidare il pubblico in un percorso culturale transnazionale al fine di svelare la profondità di suoni che hanno contaminato la musica europea. Un’idea che ha visto solleticato l’intraprendenza di Oreste e Ivo Menna (organizzatore di grandi eventi musicali) che hanno presentato questa mattina il musicista-professore nel corso di una conferenza stampa. Mentre “Panorama” non più tardi di due anni fa presentava i rom con la copertina “Nati per rubare” da Vasto si vuol ripartire con uno concerto-evento. Con Alexian Santino Spinelli che suonerà la fisarmonica si esibiranno i suoi tre figli Gennaro alle percussioni, Evedise all’arpa, Giulia al violoncello oltre a Silvia Faugno (canto e danza), Andrea Castelfranato (chitarra), Antonio Ranieri (chitarra) e Luciano Pannese (contrabbasso). “Mentre Sarkozy caccia dal suo paese i rom – spiega l’artista con uno slancio d’orgoglio – noi da Vasto vogliamo ribadire la necessità dell’integrazione come crescita delle coscienze e della ricchezza dei popoli per una presenza di oltre sei secoli in Italia e con attività pressoché sconosciute ai più”. Al fianco di Spinelli e dei fratelli Menna c’erano anche Bruno Di Fonzo, ingegnere in pensione che solo di recente ha conosciuto Alexian, e il cantante Paolo Barabani affascinato dalla carica umana e artistica del romanì d’Abruzzo.
Pino Cavuoti

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