Tredici anni di reclusione ciascuno e la definitiva confisca della lussuosa villa nella loro disponibilità. E' la condanna che a Vasto, in Tribunale, ha chiesto la pubblica accusa, rappresentata dal procuratore capo della Repubblica Francesco Prete, per Carmine Bevilacqua, 34 anni, e Lucia Sauchella (36), coniugi di etnia rom, arrestati a metà luglio dello scorso anno per detenzione e spaccio di droga, quando furono ritrovati 10 chilogrammi di sostanze stupefacenti, tra eroina e cocaina, nella lussuosa villa nella loro disponibilità in via dei Bontempi, nel quartiere Incoronata di Vasto. Il valore dello stupefacente si aggira sui 150 mila
euro lordi, ma sul mercato avrebbe potuto fruttare anche quattro volte di più. Gli inquirenti ritengono che possa provenire dalla rotta balcanica. I Carabinieri sono arrivati all'arresto dei due rom e al sequestro della droga seguendo i movimenti di alcuni spacciatori pescaresi che si recavano spesso a Vasto per poi farvi ritorno con cospicui quantitativi di droga. Attraverso servizi di osservazione e pedinamento, hanno dunque accertato che la villa dei due rom era un importante snodo per lo smistamento della droga in tutto l'Abruzzo, ma anche in Molise. La villa che risulta di proprietà dei figli della coppia, insieme con alcune auto utilizzate dai due era stata posta sotto sequestro. A difendere la coppia, insieme ai colleghi Raffaele Giacomucci e Giovanni Cerella del Foro di Vasto, è l'avvocato Gaetano Pecorella, parlamentare del Popolo della Liberta', presente questa mattina per la seconda volta nell'aula del Palazzo di Giustizia di via Bachelet dopo una precedente udienza di qualche mese fa. L'avvocato Pecorella ha chiesto ed ottenuto dal Tribunale il rinvio dell'udienza al prossimo 3 maggio per la preparazione dell'arringa difensiva e delle conclusioni finali prima del decisivo giudizio su questa vicenda di droga.
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