Fra un mese la presentazione delle liste ai fini della competizione elettorale del 15 e16 maggio, che vedrà eletto il sindaco della città di Vasto. “Siamo vincoli o sparpagliati” tra quelli che dovrebbero essere gli schieramenti politici fondamentali di centrodestra e di centrosinistra? - si chiederebbe il famoso personaggio Pappagone. “Sparpagliati!” è la risposta e gran voglia di dar peso alla propria visibilità da parte di chi si propone a capo di un progetto. E’ partito per primo all’attacco Nicola Del Prete a capo di “Alleanza per Vasto”, proponendo il suo progetto per il rilancio della città e aprendosi alla collaborazione di quanti lo condividono, ad una condizione: non torna indietro e sarà lui a guidare la lista. Ha ottenuto, infatti, a seguito di convincenti trattative, l’adesione del Fli e dell’Api e oggi sarà resa ufficiale la sua candidatura. Gli è sfuggita l’adesione dell’Udc che, probabilmente per calcoli politici di livello provinciale, corre a dar manforte a Della Porta, la cui candidatura è stata avanzata dal Pdl. Solitaria la corsa di Desiati con il suo “Progetto per Vasto”. E a sinistra? “Sparpagliati” che peggio non si può! Si spera che le primarie nel Pd, ritenute salutari e opportune, scuotano l’elettorato a partecipare in massa per indicare in Lapenna o in Forte il salvatore della coalizione e diano una “mossa” a tutti i partiti di sinistra per arrivare uniti alla competizione, quella vera, di maggio. E invece Idv contro Lapenna e Rc contro Forte, il che non occupa la “cima dei suoi pensieri”. Una volta i partiti selezionavano la classe dirigente e i candidati che, a loro volta, si sentivano espressione dei partiti; oggi i candidati ci mettono la faccia, o meglio il loro nome, nel quale si identificano gli elettori. Dicono molto l’autorevolezza e il carisma del capo e l’esempio viene dall’alto. Vince chi sa imporsi soprattutto con la capacità della comunicazione, anche senza scendere nella concretezza dei programmi.
Rodrigo Cieri
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