Oltre due ore di "faccia a faccia" del giornalista del Tg1 Giulio Borrelli con la collega de Il Tempo Paola Cerella per la presentazione del libro "Le mani sul Tg1. Da Vespa a Minzolini: l'ammiraglia Rai in guerra". Nei giardini napoletani di Palazzo d'Avalos l'ex direttore ha risposto alle domande, anche del numeroso pubblico presente, per raccontare la sua esperienza all'interno del Tg1 con una lettura agli ultimi 15 anni con la nomina di dieci direttori dei quali solo tre possono essere considerati professionisti interni dell'azienda. Borrelli a chi gli muoveva accuse su un atteggiamento troppo critico nei confronti dell'era del Cavaliere alla guida del governo ha letto l'introduzione del suo libro: "Silvio Berlusconi e Romano Prodi, i due capi del governo eletti dagli italiani nell'ultimo quindicennio, non amano la Rai. La considerano un covo di raccomandati, a loro estranei". Forse anche per questo si spiega le nomine di direttori esterni al sistema Rai. Il giornalista abruzzese, attualmente capo dell'ufficio di corrispondenza della Rai negli Stati Uniti, auspica la privatizzazione dell'azienda pubblica o l'abbattimento del tetto pubblicitario per la Rai. Ma forte della sua esperienza americana esige che ci sia più un solo proprietario di una emittente televisiva nazionale e senza interesessi nella carta stampata. In America c'è un sistema di pesi e contrappesi con il ruolo dell'informazione di critica e di investigazione che tiene sempre in apprensione il potere politico. Il "cane da guardia della democrazia" che in Italia manca stante il vigente duopolio-monopolio dell'informazione televisiva.
mercoledì 4 agosto 2010
Giulio Borrelli a Vasto per presentare "Le mani sul Tg1. Da Vespa a Minzolini: l'ammiraglia Rai in guerra
Oltre due ore di "faccia a faccia" del giornalista del Tg1 Giulio Borrelli con la collega de Il Tempo Paola Cerella per la presentazione del libro "Le mani sul Tg1. Da Vespa a Minzolini: l'ammiraglia Rai in guerra". Nei giardini napoletani di Palazzo d'Avalos l'ex direttore ha risposto alle domande, anche del numeroso pubblico presente, per raccontare la sua esperienza all'interno del Tg1 con una lettura agli ultimi 15 anni con la nomina di dieci direttori dei quali solo tre possono essere considerati professionisti interni dell'azienda. Borrelli a chi gli muoveva accuse su un atteggiamento troppo critico nei confronti dell'era del Cavaliere alla guida del governo ha letto l'introduzione del suo libro: "Silvio Berlusconi e Romano Prodi, i due capi del governo eletti dagli italiani nell'ultimo quindicennio, non amano la Rai. La considerano un covo di raccomandati, a loro estranei". Forse anche per questo si spiega le nomine di direttori esterni al sistema Rai. Il giornalista abruzzese, attualmente capo dell'ufficio di corrispondenza della Rai negli Stati Uniti, auspica la privatizzazione dell'azienda pubblica o l'abbattimento del tetto pubblicitario per la Rai. Ma forte della sua esperienza americana esige che ci sia più un solo proprietario di una emittente televisiva nazionale e senza interesessi nella carta stampata. In America c'è un sistema di pesi e contrappesi con il ruolo dell'informazione di critica e di investigazione che tiene sempre in apprensione il potere politico. Il "cane da guardia della democrazia" che in Italia manca stante il vigente duopolio-monopolio dell'informazione televisiva.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento