martedì 3 agosto 2010

L'Eunuchus con la regia di Pietro Bontempo domani sera a Palazzo d'Avalos


Con l'Eunuchus di Publio Terenzio Afro si apre domani sera a Vasto nel Palazzo d'Avalos il Festival nelle aree storico archeologiche a cura dell'Atam con la regia di Pietro Bontempo. In scena Fiorella Rubino, Luca Calvani, Caterina Misasi,
Vittorio Viviani, Fabio Bussotti, Pietro Bontempo Mario Toccafondi, Riccardo Bocci e Peppe Bisogno. L'opera di Publio Terenzio è fatta per intrattenere e divertire. Le peripezie amorose di due fratelli, uno innamorato di una prostituta e l’altro della giovanissima sorella di lei sono il cuore della commedia. Intorno ci sono amici che a vario titolo intervengono a parlare in loro favore, servi che si danno da fare continuamente per favorire i loro benefattori senza farsi scrupolo di ricorrere, se necessario, a travestimenti e menzogne, il solito padre terenziano che ama la terra e loda la vicinanza alla campagna per poterci andare con più comodo, il soldato spaccone e non coraggioso ai fatti come con le parole e, molto ben tratteggiato, il lecchino dei potenti che è specializzato nell’adulazione, e come vede che il vento del potere cambia, non esita a cambiare la bandiera. Il titolo si riferisce appunto a uno di questi classici stratagemmi da commedia: Cherea si traveste da eunuco per avere accesso alle stanze dove viene trattenuta la ragazza di cui si è invaghito. In questo modo riesce a entrare in casa, violentare la ragazza, e quando poi scopre trattarsi di una cittadina ateniese, ripara al torto fatto sposandola. Questo bastava alla morale dell’epoca per considerare lo stupro effettuato cancellato. Questo è il punto più lontano dalla nostra sensibilità odierna. Io nell’affrontare questa storia mi propongo come sempre di cercare di renderla vicina a me e ai miei tempi. Il nostro lavoro sarà quello di far parlare i personaggi in modo da dare l’illusione di trovarci, costumi a parte, non nelle contrade dell’Attica (la commedia era una palliata [Pallium era un tipo di mantello], e cioè di ambientazione greca in quanto si rifaceva a un’originale di Menandro) , né ai tempi di Roma antica, quado fu scritta, ma in un paese della nostra Italia, dove non mancano ricchi figli di papà che si incapricciano di ragazze che devono possedere a tutti i costi, non mancano meretrici né mancano spacconi vigliacchi e più di tutto non mancano i parassiti. Apertura del sipario ore 21.00.

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