lunedì 22 febbraio 2010

"A Vasto c'è il parco delle siringhe". La denuncia di Anna Paola Sabatini sul degrado in via del Porto

Siringhe sparse a terra, tante, anzi troppe lasciate abbandonate da chi con buona probabilità solo qualche ora prima si era reso autore dell’ennesimo maledetto buco nella pelle. Uno scenario raccapricciante, in fondo ad una traversa di via Del Porto alla fine della quale si arriva su uno spiazzale abbandonato, qualche metro prima le ultime case e poi lasciati a terra gli oggetti di un crudo e nefasto rituale quello di drogarsi, a terra si contano centinaia di siringhe alcune ancora con l’ago o macchiate di sangue e barattoli di soluzioni per iniezioni. I residenti fanno sapere che quella del cosi detto “buco” è una pratica normale, ogni giorno decine di ragazzi si recano in quel luogo con il solo intento di appartarsi per consumare la dose quotidiana, molti bivaccano nella zona e sono evidenti infatti i resti del loro accamparsi, spesso incuranti del freddo e delle intemperie. “Una situazione che è già emergenza” è quanto sostiene Anna Paola Sabatini, esponente politico locale e addentro ai problemi giovanili. “Riguardo alla vicenda delle siringhe abbandonate in via Del Porto sarebbe troppo facile concentrare le attenzioni su una ipotetica inadempienza degli Enti Locali nella tenuta dei luoghi. Il problema che è emerge con forza è invece un altro. Quella delle siringhe in via del Porto non è una storia di abbandono ambientale ma la testimonianza tangibile e il richiamo ad agire sul fatto che La nostra società soffre.” È questa la visione che la Sabatini ha del problema. Molta attenzione poi sarebbe da dedicare al mondo dei giovani “Quella che viviamo è una realtà in cui troppi sono coloro i quali non trovano risposte o spazi adeguati il che fa acquisire un atteggiamento svalutante verso se stessi e una cupa visione del presente e del futuro.” Solitudine e difficoltà sarebbero inoltre le cause che scatenerebbero i giovani a trovare via alternative per combattere le proprie paure. In ogni epoca storica i giovani non hanno fatto che emulare la generazione degli adulti. Quello che più manca nella nostra contemporaneità sono modelli da imitare. Quello della droga è poi un grave male che affligge la nostra collettività potrebbe e dovrebbe essere combattuto con una ridefinizione culturale ad ampio raggio della nostra realtà con lo scopo di combattere al contempo l mancanza di punti di riferimento per i giovani, sono queste le premesse per un recupero secondo la Sabatini. I giovani sono la forza motrice di una nazione e allora venuto il momento di costruire un’intesa a loro favore.

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