mercoledì 3 marzo 2010

Chiusura della linea ferroviaria Campobasso-Termoli. Scatta la protesta dei pendolari

La notizia della chiusura della tratta Campobasso-Termoli dal 3 maggio al 3 ottobre per lavori di consolidamento e potenziamento della linea ferroviaria sta destando grande preoccupazione soprattutto tra i viaggiatori del treno interregionale 8116 che collega Campobasso a Pescara. Il treno in questione, che parte da Campobasso alle 6 del mattino per raggiungere il capoluogo abruzzese alle 8.43 e che registra una grande affluenza giornaliera, in media circa 200 viaggiatori, sarà infatti soppresso per il periodo necessario al completamento dei lavori e verrà solo parzialmente sostituito fino a Termoli con servizio pullman. Da qui la protesta sollevata dagli utenti abituali del treno, per la maggior parte lavoratori e studenti pendolari sottoscrittori di abbonamenti mensili e annuali provenienti dalle stazioni di Termoli, Montenero di Bisaccia-Petacciato e Vasto-San Salvo, che lamentano il disinteresse dimostrato nei loro confronti e reclamano soluzioni sostitutive adeguate che quantomeno garantiscano l’arrivo a Pescara nella stessa fascia oraria del treno soppresso. Questo per evitare di dover sottoscrivere un doppio abbonamento, dato che non è più possibile integrare l’abbonamento regionale con il supplemento per i treni cosiddetti veloci. “Già lo scorso anno, nel tentativo di scongiurare tale situazione, abbiamo promosso e attivato una raccolta di firme per chiedere il ripristino del treno o il mantenimento del servizio fino a Pescara Centrale almeno dalla stazione di Termoli – sottolinea una nota dei promotori della protesta – A tale richiesta non è stato dato alcun riscontro, né verbale né tantomeno formale, pur avendola indirizzata a entrambe le Direzioni di Trenitalia del Molise e dell’Abruzzo e agli Assessori competenti delle due Regioni, con conseguenti gravi e prolungati disagi per noi pendolari. Questa volta, oltre alla raccolta firme, intendiamo attivare una serie di iniziative per dare voce alla nostra protesta sia attraverso i media locali che per il tramite di associazioni di tutela dei consumatori e andremo avanti fino a quando non otterremo risposte chiare e soluzioni che vengano incontro alle nostre esigenze”.

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