venerdì 12 marzo 2010

Torna "Una colomba per la vita" a sostegno dell'Associazione donatori midollo osseo

Torna "Una colomba per la vita", l’iniziativa di Admo per ricordare 20 anni di vite donate dall’Associazione donatori midollo osseo: si parla di oltre 370.000 donatori volontari iscritti e più di 2.160 vite salvate. La manifestazione farà tappa anche a Vasto, in Piazza Pudente, sabato 13 e domenica 14 marzo per l’intera giornata. Costituita nel 1990 per volontà di un gruppo di persone fortemente motivate a creare, anche in Italia, una valida banca dati di donatori volontari, Admo ha come scopo principale informare la popolazione italiana sulla possibilità di combattere le leucemie e altre malattie del sangue (linfomi, mieloma, thalassemia) attraverso la donazione e il trapianto di midollo osseo. Sono molte le persone che ogni anno in Italia necessitano di trapianto, ma purtroppo la compatibilità genetica è un fattore raro, che ha maggiori probabilità di esistere tra consanguinei. Per coloro che non hanno un donatore consanguineo, dunque, la speranza di trovare un midollo compatibile per il trapianto è legata all'esistenza del maggior numero possibile di donatori volontari tipizzati, dei quali cioè siano già note le caratteristiche genetiche registrate in una banca dati. Si valuta che in Italia siano necessari circa 1.000 nuovi donatori effettivi all'anno. Una stima destinata ad aumentare notevolmente, se si tiene conto che il trapianto delle cellule staminali emopoietiche, presenti nel midollo osseo, è attualmente al centro di ricerche anche nel campo dei tumori solidi, mentre stanno diventando di routine alcune applicazioni in campo genetico, come nel caso delle thalassemie. In questa realtà, ADMO svolge un ruolo fondamentale di stimolo e coordinamento: fornisce agli interessati tutte le informazioni sulla donazione del midollo osseo e invia i potenziali donatori ai centri trasfusionali del Servizio sanitario nazionale, presso i quali sono sottoposti alla cosiddetta tipizzazione, che avviene con un semplice prelievo di sangue. I dati vengono poi inviati al Registro italiano dei donatori midollo osseo.

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