mercoledì 17 marzo 2010

Giovedi Rossettiani 2010 a Vasto: domani Don Backy a Palazzo d'Avalos


Secondo appuntamento domani a Palazzo d’Avalos dei "Giovedì Rossettiani 2010" con "La voce dei poeti" con l'intervento di Don Backy e la presentazione del libro “Storia di altre storie... Memorie di un juke box 1970-1980”. L'incontro avrà inizio alle ore 17.00 con l'introduzione di Gianni Oliva, direttore del Centro Europeo di Studi Rossettiani. Don Backy appartiene di diritto alla storia della musica popolare contemporanea. Cantautore, attore di notevole rilievo, scrittore dalla vena originale e dal linguaggio immediato, è una delle personalità più poliedriche nel vasto panorama della canzone italiana. Dopo gli inizi come cantante rock, si lega al “Clan” di Adriano Celentano vivendo una stagione memorabile e componendo molti brani famosi come il testo di Pregherò e di Tu vedrai, lanciata da Ricky Gianco. Suoi successi indimenticabili sono L’immensità con la quale partecipa al Festival di Sanremo nel 1967 in coppia con Johnny Dorelli (la canzone è ripresa da Mina, da Milva e oggi dai Negramaro), Ho rimasto (una vera provocazione per l’errore grammaticale), Io che giro il mondo, Cara, Poesia, Canzone e tante tante altre. Tutte le sue composizioni, di ieri e di oggi, sono sostenute e caratterizzate da una linea melodica inconfondibile, spesso modulata su tonalità minori ma anche con improvvise esplosioni in maggiore che rivelano la sua carica di energia, di passionalità e di amore per il mondo. Una sorta di “francescanesimo” è alla base della sua poetica: la meraviglia per i meccanismi della natura guardata con occhi infantili e creativi. In questo senso molti suoi testi per musica confinano con la poesia. Abbandonato il Clan Celentano per problemi legati alle royalties, Don Backy prosegue la sua attività riscuotendo successi con altri titoli come Un sorriso (in coppia con Milva a Sanremo 1969) e Bianchi cristalli sereni (Sanremo 1971, poi ripresa anche da Claudio Baglioni). Oggi la sua storia di compositore e di cantante è riflessa in qualche modo nell’ultimo album Il mestiere della canzoni (2010) appena uscito, e che racconta in eleganti e ironiche ballads il problematico rapporto con il mondo dello spettacolo. Come attore ha al suo attivo 24 films, tra cui sono degni di nota I sette fratelli Cervi (1967) di Gianni Puccini, Satyricon (1968) di Gian Luigi Polidoro, Banditi a Milano (1968) di Carlo Lizzani, Barbagia (1969) di Carlo Lizzani, Pane e tulipani (2000) di Silvio Soldini. Come scrittore si segnalano alcuni libri tra autobiografia e invenzione romanzesca come Io che miro il mondo (Feltrinelli, 1967), C’era una volta il Clan (Edizioni Ciliegia Bianca, 2001), Questa è la storia… Coniglio editore, 2007), fino all’ultimo Storia di altre storie (L’isola che c’è, 2010).

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