venerdì 23 aprile 2010

Chiesa di San Marco Vasto a un anno dall'inaugurazione

Domenica scorsa, 18 aprile, il Parroco della Comunità di San Marco di Vasto, don Gino Smargiassi, ha ricordato ai fedeli durante la Messa, ad un anno esatto, la indimenticabile festa della inaugurazione della nuova chiesa da parte dell’arcivescovo Forte, sottolineando anche l’impegno profuso in questo tempo per terminare alcuni lavori, rimasti in sospeso, in particolare il nuovo tabernacolo (benedetto il 3 gennaio scorso da monsignor Edoardo Menichelli, vescovo di Ancona-Osimo e già arcivescovo di Chieti-Vasto) e la pavimentazione del sagrato antistante la Chiesa. In realtà, l’impegno più grande di don Gino e dei suoi più stretti collaboratori è stato quello di creare nella comunità di San Marco una vera famiglia cristiana, testimone del Vangelo e solidale con gli altri. Ed ecco, oltre all’attività propriamente catechetica e pastorale, tutta una serie di iniziative (pellegrinaggi, momenti di svago collettivo, sagra dei cavatelli e delle scrippelle) che hanno stimolato in tutti i partecipanti il senso dell’amicizia e di quanto sia bello stare insieme. Ma un’altra realtà colpisce chi frequenta la comunità di San Marco: l’entusiasmo giornalistico che don Gino sta comunicando ai giovani della Parrocchia, i quali con rinnovato interesse ogni mese propongono ai fedeli interessanti articoli e rubriche sul giornalino parrocchiale “La voce”. E’ stato, pertanto, gratificante per i fedeli apprendere che domani sera, Sabato 24 aprile, il vescovo ha scelto proprio la Chiesa di San Marco per presenziare, alle ore 20,30, alla veglia per le vocazioni sacerdotali e familiari, a cui sono invitati tutti i vastesi. Un’ulteriore bella cerimonia attende la Comunità di San Marco Domenica 25 aprile, alle ore 18,00: la benedizione della nuova statua di San Marco, opera della Lauretana Arte di Urbino. Per l’occasione sarà presente il vescovo emerito di Sulmona Di Falco, che celebrerà prima la Messa e poi benedirà la statua e i campi, che sono intorno alla Parrocchia, per chiedere al Signore l’abbondanza del raccolto.

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