sabato 17 aprile 2010

Sicurezza stradale, Turdò del Comitato ProTrignina ha scritto al presidente della Commissione Trasporti della Camera

"Il decreto sulla sicurezza stradale è lacunoso". Ad affermarlo è il presidente Associazione comitato ProTrignina Abruzzo e Molise, Antonio Turdò, che ha scritto a Mario Valducci, presidente della IX Commissione della Camera dei Deputati. A Valducci Turdò ha dato la sua solidarietà per la mancata risposta da parte del Senato in relazione all’approvazione e conversione del Decreto legislativo 1720 approvata dal 21 luglio 2009 proprio dalla Commissione parlamentare. "Sono passati 9 mesi infruttuosi - dice Turdò - come sicuramente ne passeranno altri, senza le promesse da politicante effettuate dal ministro Matteoli(in tre settimane approverò il nuovo Decreto sulla Sicurezza Stradale)".
Turdò ricorda i seuggerimenti sulla sicurezza stradale: 1) divieto assoluto di utilizzo dei mezzi di controllo elettronico (autovelox, tutor e telelaser) da parte delle forze di polizia urbana nel territorio fuori dai centri urbani, al fine di eliminare il vezzo di piazzare gli autovelox – spesso anche imboscati- sulle fondovalli di scorrimento veloce senza nessuna apparente necessità di sicurezza e tutela dei propri cittadini, questo deve essere permesso solo alle forze di Polizia di Stato oppure forze dell’Arma dei Carabinieri; 2) mantenere in modo fermo e costante il limite di velocità( ovviamente solo ed esclusivamente fuori dai centri abitati) stabilito per la strada di competenza che per le strade statali equivale a 90 Km orari e non a 60/70 o 80 che genera solo una enorme confusione e non ha nessun rapporto con lo sviluppo della tecnica e della meccanica delle nuove autovetture; 3)riequilibrio della norma sanzionatrice in materia (si pensi che il cittadino automobilista che riceve una sanzione ai sensi del comma 8 dell’art. 142 del CDS, paga 148 euro di multa e qualora ometta la comunicazione dei punti , riceve una ulteriore sanzione da 250 a 1003 euro) è uno dei primi casi nella legislazione italiana nella quale la sanzione accessoria è maggiore di quella principale.

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