sabato 7 agosto 2010

Torna Cammini Europei: unica data l'11 agosto a Monteodorisio

Torna a far sentire la sua musica Cammini Europei. E lo fa con un unico appuntamento l'11 agosto a Monteodorisio ospitando il "Festival trasmigrante di pizzica e taranta". Sarà un happening di cultura popolare nel centro storico del comune vastese con cinque ore ininterrotte di musica e danza che renderanno omaggio alle culture dei popoli attraversati dalla Transumanza: Abruzzo, Molise, Puglia e Lucania. Sul palco si alterneranno, in rappresentanza delle regioni coinvolte i Ratablò, i Tarumba e i Pizzica Salentina. Un progetto originale per la XVI edizione di Cammini Europei, che nasce nel 1995 come rassegna musicale itinerante nei centri della Provincia di Chieti. Il progetto ha ospitato importanti nomi del panorama musicale italiano e internazionale.


Ratablò nasce nel 2002 da un progetto di ricerca e riscoperta delle tradizioni attraverso attività legate alla diffusione dello studio di strumenti, musiche e danze tradizionali. Il lavoro di ricerca, studio, adattamento ed esecuzione di molti brani, strumenti e danze tradizionali abruzzesi-molisane costituisce la grossa fetta di tutto il contenuto tematico.
Fondati da Pietro Cirilllo, i Tarumba sono uno dei gruppi più originali e suggestivi del panorama world italiano. I percussionisti sono una vera e propria macchina percussiva, infatti sul palco riportano la rabbia-gioia della loro terra. Sonorità particolari quali l’uso di percussioni lignee, cubba-cubba: arcaico tamburo a frizione, il cui suono cupo e profondo richiama gli echi profondi di un ‘altro mondo.. è lo strumento lucano per eccellenza, infatti il modo di far musica dei Tarumba nasce da un’antica tradizione che narra una terra dal sapore antico e magico.
I Pizzica Salentina, gruppo etnico-musicale di riproposta della tradizione popolare, nascono nel 2000 accompagnati dagli anziani cantori e suonatori della Terra d'Otranto. Una “Transumanza” avviata in numerose rassegne etniche in Italia e all'estero rappresentando la loro terra ovunque con uno sguardo appassionato alle radici che identificano il popolo salentino.

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