giovedì 12 agosto 2010

A Furci la sagra della pecorara

Il 13 agosto 1808 tornavano a Furci le spoglie mortali del Beato Angelo da Furci. La festa è poi stata spostata a settembre perché tutti, liberi dai lavori estivi, in particolare la mietitura, potessero degnamente festeggiare il loro Protettore. Anche se la festa grande è stata spostata a settembre il popolo furcese, nel corso degli anni, ha ridato solennità anche al 13 agosto. Sono ventidue anni che in occasione di questa festa del 13 agosto, abili e generose persone locali danno vita, le sera di questo giorno, a una delle sagre più belle del territorio vastese, che ogni anno raduna centinaia di visitatori. Gli stessi raccontano che sono partiti con due pecore per poi giungere a cucinare diversi quintali di carne. Non è cosa facile cucinare la pecorara! Come è risaputo la carne della pecora è molto particolare, se non la sai cucinare non la puoi mangiare. Ma non è così a Furci! Nel cuore di alcune persone è stampata una ricetta particolare e abili mani fanno si che dopo aver gustato questo piatto non puoi far a meno di tornare l’anno prossimo a fare la fila, prendere una bella porzione di pecora cotta al sugo, intingere il buonissimo pane locale e … il racconto finisce qui perché il 13 agosto sera devi venire a Furci per provare e credere. Una nota finale è d’obbligo in quanto tutto quello che la comunità fa insieme ha un suo scopo e un suo fine. Tutto il guadagno della sagra va per le opere parrocchiali e in passato per le opere missionarie. Tutto quello che in questi anni abbiamo fatto è stato realizzato grazie al ricavato di tante iniziative come i celli ripieni, i taralli, la sagra e le rimanenze delle feste. Se oggi ammiriamo la bellezza delle nostre chiese e delle varie opere parrocchiali dobbiamo ringraziare tante persone che con il loro sudore e la loro forza di volontà hanno dato vita alle succitate iniziative. Dio ci doni vita, salute e gioia eterna!
Don Graziano Fabiani

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