mercoledì 20 ottobre 2010

L'arcivescovo ha concluso a Vasto la visita delle parrocchie



E’ stata particolarmente intensa la concelebrazione, presieduta dall’arcivescovo mons. Bruno Forte, nella concattedrale di San Giuseppe, gremita di fedeli, venuti dalle varie comunità parrocchiali (molte anche le confraternite), a conclusione della visita pastorale che il Pastore della Diocesi ha compiuto nelle 20 parrocchie della zona di Vasto. Mons. Forte nella sua omelia, dopo aver ringraziato i parroci e quanti nelle diverse realtà parrocchiali sono stati impegnati nella preparazione della visita pastorale, ha subito sottolineato di essere stato accolto dovunque con
grande gioia ed entusiasmo. "Percorrendo le 20 parrocchie mi son reso conto - ha detto l'arcivescovo - di quanto sia bella la Chiesa, dove si può imparare ad amare e a donare, dove è possibile trovare ragioni di vita e di speranza”. Ma la Chiesa ha tenuto a rimarcare Mons. Forte è anche Comunità di servizio, dove non si può stare alla finestra a guardare, dove nessuno si deve sentire abbandonato.
Tutte incisive le parole espresse nella Preghiera dei Fedeli, prima dell’
Offertorio. In particolare si è pregato perché “le communità parrocchiali, dopo
aver sperimentato il dono della Visita Pastorale, sappiano rinnovare costantemente la loro disponibilità ad ascoltare la voce di Cristo, rendendosi docili all’insegnamento dei legittimi pastori della Chiesa per crescere in vera fraternità e comunione, facendo della comunità un luogo di educazione alla fede”.
Al termine della celebrazione eucaristica ha preso la parola il responsabile
della zona pastorale vastese, don Mario Pagan, che ha voluto ringraziare il
vescovo sia per gli stimoli e i preziosi suggerimenti lasciati in ogni realtà
parrocchiale, sia per il modo semplice e concreto con cui ha parlato a tutti:
bambini, giovani e adulti. Alle comunità del territorio don Mario ha augurato di attuare, sotto la guida illuminata e sollecita dei parroci, l’impegno, suggerito dal Vescovo durante la visita pastorale: realizzare la Chiesa del Concilio.
Luigi Medea

Nessun commento:

Posta un commento