martedì 8 febbraio 2011

Il pipistrello manda in fumo la realizzazione di un impianto eolico a Castelguidone

Non siamo a Gotham City, ma a Castelguidone, e Batman non c’entra niente, perché il pipistrello è quello vero. Proprio il simpatico mammifero volante ha mandato in fumo un colossale affare da milioni di euro alla ditta Ipotenusa Srl di Nicola Bucci da Agnone. Sono state rese note le motivazioni della sonora e per certi versi inattesa bocciatura del progetto di mega impianto eolico a Castelguidone. Si legge sul verbale redatto dal comitato per la Valutazione di impatto ambientale della Regione Abruzzo che il Via «esprime parere non favorevole per le motivazioni seguenti: in quanto l’intervento proposto nel suo complesso riguarda un’area ad alto rischio idrogeologico, con frane in atto e molte aree potenzialmente tali. L’intervento proposto, sia per l’ubicazione delle pale, sia per la visibilità, sia per l’area di stoccaggio e per il significativo movimento in terra con scavi e riporti nel suo complesso, è determinante per generare o accentuare fenomeni in atto di dissesto A questo va aggiunto - e qui viene tirato in ballo il pipistrello - la carenza e la mancata coerenza tra progetto e gli studi sull’avifauna e su chirotterofauna». Proprio così dunque, i chirotteri, cioè i pipistrelli, sono stati tra i fattori determinanti per la bocciatura del progetto di parco eolico. E guarda caso il 2011, secondo quanto stabilito dall’Onu, è l’anno del pipistrello, una specie animale considerata a rischio a causa della continua distruzione degli habitat, del disturbo da parte degli esseri umani dovuta alla crescente urbanizzazione, all’uso di pesticidi e alla costruzione di centrali eoliche. E così un piccolo mammifero, da sempre accostato a storie di vampiri, è riuscito a salvare il Monte e il Colle San Vito dall’aggressione dei vampiri di soldi, i «signori del vento».
Francesco Bottone

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