mercoledì 15 dicembre 2010
Celenza sul Trigno, la scuola paritaria ha le ore contate
La scuola paritaria, storica realtà di Celenza sul Trigno retta dalle suore, sembra avere le ore contate. Il Consiglio comunale nel corso dell’ultima seduta, ha deliberato l’istituzione di una scuola statale. «La maggioranza risicata, con la forza dei numeri, vince il round contro la forza della ragione della minoranza», commenta amareggiato, l’ex sindaco Rodrigo Cieri. Secondo l’opposizione si tratta della volontà politica della maggioranza che regge ancora in sella, nonostante le defezioni di alcuni consiglieri, il sindaco Venosini, di «cancellare la storica paritaria che con le suore è pienamente compenetrata nella vita celenzana». «Come è possibile che l’amministrazione sostenga che con la statale si risparmia? - si chiede Cieri - Eppure con lo stesso personale la statale costa complessivamente intorno ai 100mila euro e la paritaria 31mila euro circa. La maggioranza non mette in discussione la qualità e la professionalità del servizio della paritaria e riconosce la bontà dell’opera delle suore nell’apostolato e nel settore socio-culturale. La decisione, quindi, è solo un capriccio, un puntiglio, una presa di posizione. Si pone così l’interrogativo sull’etica della politica che consiste nella previsione e valutazione delle conseguenze di un atto amministrativo. Ha valutato il gruppo di maggioranza le conseguenze e le reazioni della popolazione che si sente violentata con un provvedimento del genere che la colpisce nel profondo? Respinge le accuse di voler “sfrattare” le suore il sindaco Andrea Venosini. «La nostra decisione è motivata esclusivamente dalla volontà di mantenere in vita un servizio scolastico in paese. - replica, pacato, ma deciso, il primo cittadino - La scuola paritaria delle suore, così come è oggi, non è più sostenibile in termini economici. Si pensi che la retta per le famiglie è aumentata del 60 per cento, passando dai 50 euro dello scorso anno agli 80 attuali. E realisticamente i costi andranno aumentando nei prossimi anni, perché i bambini saranno sempre meno, ma le spese per gli stipendi del personale rimarranno invariate». Nella scuola operano tre suore, che svolgono sia attività di insegnamento che di preparazione dei pasti per gli alunni. «Con la scuola statale le spese saranno affrontate con denaro pubblico, - continua il sindaco Venosini - e per le famiglie ci sarà un intuibile risparmio. Sono stati proprio i genitori degli alunni a sollecitare un intervento dell’amministrazione in tal senso. Non ho nulla di personale contro le religiose, ma da amministratore devo puntare al meglio per la comunità di Celenza, devo assicurare il mantenimento del servizio scolastico a prezzi contenuti». La scuola statale costa meno alle famiglie. Sta di fatto che lo “sfratto” per le suore è ormai imminente, visto che lo stabile che ospita la scuola paritaria è di proprietà comunale e l’amministrazione ha intenzione di ritirare la struttura, come conferma lo stesso sindaco: «La disponibilità dell’immobile è il prerequisito per l’attivazione di una scuola statale. Entro il prossimo anno scolastico pensiamo di partire con la statale, dunque la struttura dovrà essere riconsegnata al Comune in tempo utile».
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