Caporale contro la centrale termoelettrica a biomasse a Punta Penna

Chiederà un consiglio regionale straordinario l'esponente abruzzese dei Verdi all'Emiciclo, Walter Caporale, per discutere di ambiente e di centrali. E a proposito della centrale termoelettrica di da 4 megawatt a Vasto il capogruppo regionale ribadisce che c’è un progetto, ancora nelle fasi preliminari, che prevede la realizzazione nella zona industriale vastese di una centrale termoelettrica da 4 megawatt per la combustione di biomasse liquide, cioè di oli vegetali. "Questo genere di impianto - dice Caporale - rientra nella prima classe delle industrie insalubri”. Nonostante il continuo parlare di economia compatibile, continua Caporale “tale impianto, qualora il progetto si realizzasse, sorgerebbe a ridosso della Riserva regionale di Punta Aderci, uno dei tratti di costa più suggestivi dell’intero Adriatico che ha però la sfortuna di essere contiguo al porto di Vasto. Il concetto di diseconomia nella nostra Regione è completamente sconosciuto o volutamente ignorato dalla sua classe dirigente". E ancora “il problema che una classe dirigente dovrebbe porsi - aggiunge - non è quello della quantità dei fumi prodotti da una simile centrale, ed eventualmente contrattarne una riduzione, ma, come ha scritto Antonino Spinnato, di Costituente ecologista di Vasto, chiedersi che tipo di fumi usciranno dal suo camino”. Caporale spiega poi che i più recenti studi sulla pericolosità delle nano particelle, che nemmeno i filtri dei camini delle centrali più moderne riescono a trattenere, sono davvero allarmanti. “E teniamo presente che il progetto della centrale di Punta Penna prevede ben quattro camini. Allora non si tratta di richiedere nuove verifiche ambientali ma di dire no a impianti così grandi, che, come ho avuto modo di dire per le centrali di Bazzano e Avezzano, possono venire a configurarsi come veri e propri inceneritori". Da qui la richiesta di una seduta straordinaria del cosniglio regionale.